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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana
Infezioni

Pandemia da Covid-19, Atto Secondo: i fatti del 2021

Infezioni · 1 febbraio, 2022
Giacomo Galletti

Ricercatore ARS Toscana


1. Premessa. La lentezza e la memoria, la velocità e l'oblìo

«C’è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo. Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.»

lo oscuro invade mi cuerpo final

Queste parole sono state scritte da Milan Kundera nel 1995, nel libro “La Lentezza”. Sono qui citate perché, nel frenetico contesto del periodo pandemico, pongono con forza un interrogativo che molti di noi si sono trovati, anche solo per alcuni istanti nel corso dell’ultimo biennio, ad affrontare: come ricorderemo la pandemia del 2020?

La memoria, secondo Kundera, impone una lentezza alla quale difficilmente in questo periodo possiamo attingere per leggere gli avvenimenti legati alla diffusione e al contrasto della Covid-19. Il grado di velocità con cui gli avvenimenti si susseguono, per contro, tendono a favorire l’oblio. Come aumentare l’intensità della memoria, quindi, quando non c’è il tempo per rallentare (e riflettere)?

Secondo saggezza popolare, se l’arrivo del nuovo anno costituisce il momento dei buoni propositi, la fine di quello vecchio è il tempo non solo dei bilanci, ma anche quello in cui distaccandosi dal momento contingente, rallentando, è possibile guardarci alle spalle e dare un senso al vissuto degli ultimi dodici mesi, per cercare di fare chiarezza sul percorso effettuato e capire le possibili nuove prospettive.

Per questa ragione, e nella consapevolezza del fatto che stiamo vivendo un “momento storico” che verrà rappresentato a futura memoria, può essere utile fermarsi a guardare indietro, prima di tornare a seguire ancora l’evoluzione quotidiana dei modi in cui la Covid-19 continuerà – fino a quando non è dato sapere – a condizionare le nostre vite, e ad aumentare l’intensità del nostro oblio.

Lungi dal voler fornire un’analisi dettagliata e completa dei fatti e dei temi che hanno caratterizzato il 2021, quella che segue si propone come una lettura leggera e sequenziale di quello che possiamo definite l’Atto secondo della Pandemia. Partendo dalla fine.

 

2. La pandemia fino a questo punto. Tre “M”, tre “T”, due “V” e una “C”

Alla fine del 2021, il secondo anno di pandemia si conclude con un bilancio di 5 milioni e ottocento mila persone contagiate, di cui poco più di 5 milioni e mezzo sono i guariti e quasi 138 mila i deceduti. Il capodanno 2022 vede più di mille persone in terapia intensiva e più di diecimila ricoverate in ospedale, mentre intorno ai 600 mila sono gli isolati a domicilio. I numeri ci riportano alla fine dello scorso maggio quando la terza ondata stava ormai per esaurirsi, lasciando quattro mesi di tregua prima di una nuova e progressiva impennata di casi che, mentre si scrive, sembrano aver raggiunto il plateau. Gli ultimi giorni di dicembre hanno peraltro fatto registrare una serie progressiva di record assoluti di nuovi casi positivi (tralasciamo le valutazioni relative al numero di tamponi), sfiorando i 44 mila il 23 dicembre, superando i 50 mila il 24 e i 55 mila il giorno di Natale, per arrivare a sfiorare gli 80 mila il 28 dicembre e i 100 mila il 29, per superarli nettamente il 30, quando vengono riportati 127 mila nuovi casi, che diventano 144 mila l’ultimo giorno dell’anno. Il 31 dicembre, peraltro, si sfonda il tetto dei 6 milioni di contagiati.

La variante Omicron incalza la Delta, sul finire dell’anno, a dispetto della contagiosità sembra mostrare un impatto contenuto sulla mortalità e le ospedalizzazioni.

Si, perché il 2021 è stato l’anno dei vaccini, e i risultati si vedono, malgrado l’attestata riduzione della capacità delle doppie dosi di Pfizer e affini di contenere i contagi.

Il 21 novembre 2020, nel picco della seconda ondata, l’ultima completamente “devaccinizzata”, si raggiungeva il record temporaneo di 34 mila settecento e rotti casi, ma se nell’ultima settimana di dicembre 2021 i decessi giornalieri si aggirano in media sui 150, quel giorno se ne registravano quasi 700, i ricoveri in terapia intensiva erano quasi 4000 e i ricoveri ospedalieri 34 mila. Più del triplo rispetto ad oggi.

I casi positivi, durante questa convulsa fine dell’anno, sono tanti, ma i tamponi pure. E se tutti coloro che volessero effettuarne uno, che sia antigenico in farmacia o molecolare ai drive through, sarebbero ancora di più. Ma l’offerta non regge le pressioni della domanda, il tracciamento è saltato e nuove misure di contenimento si prospettano alle porte del nuovo anno.

L’aumento delle terze dosi da dicembre in poi è tuttavia serrato, e nuove cure si affacciano al nuovo anno con nuove prospettive di efficacia nei trattamenti.

Se il 2020 è stato l’anno dei lockdown, delle Tre M (Metro, di distanza; Mani, da igienizzare, e Mascherine) e delle Tre T (Testare, Tracciare, Trattare), il 2021 quello delle Due V (Varianti&Vaccini), il 2022 sarà l’anno della singola C di Cure?

 

3. Pandemia Atto Secondo. Gli Highlights

Piccoli vaccini crescono

Gennaio – febbraio 2021.

Ad inizio anno si superano i 45 mila deceduti, ma, a dispetto dell’impennata dei casi per le festività, il picco della seconda ondata è superato. I lockdown si aggirano comunque per l’Europa, e le misure restrittive rimangono in vigore in un’Italia “arancione”. Si inizia a riparlare però di scuola in presenza e di una graduale uscita dalle colorazioni regionali.

L’Ema intanto approva il vaccino di Moderna, seguito a breve da Astra Zeneca; entrambi i vaccini si affiancano alla disponibilità a di Pfizer approvato il mese precedente e per il quale la campagna vaccinale per le categorie indicate è in corso.

L’attenzione del mondo, tuttavia, si concentra sugli eventi della Casa Bianca, dove John Biden sta per iniziare il suo mandato presidenziale. È qui che si verifica l’assalto al Congresso orchestrato dai sostenitori del presidente uscente Donald Trump, sconfitto alle Presidenziali di novembre.

A fine gennaio, con la consegna delle dimissioni al Presidente Mattarella, termina il “Conte-bis", e il 13 febbraio con il giuramento dei ministri si insedia il Governo Draghi.

A febbraio la variante Delta si diffonde in Italia ma non è ancora prevalente. A fine mese riprendono tuttavia ad aumentare i contagi e si “scuriscono” di nuovo i colori delle regioni.

 

Il Figliuol prodigo e la minaccia rossa

Marzo – aprile 2021.

Il mese di marzo si apre con la nomina da parte di Draghi del “Generale Figliuolo” come Commissario all’emergenza Covid al posto di Arcuri. È chiaro che la logistica che sottende la distribuzione e la somministrazione dei vaccini sarà un elemento chiave per l’efficacia della lotta alla pandemia.

Nel frattempo, il 5 marzo, i casi positivi superano i 3 milioni (saranno quasi raddoppiati entro la fine dell’anno). Tre giorni dopo si supereranno i 100 mila decessi. Le regioni iniziano gradualmente ad “arrossarsi” di nuovo.

La campagna vaccinale nel frattempo prosegue sempre più serrata (a fine marzo saranno 10 milioni le dosi somministrate), ma il 7 marzo l’Austria annuncia l’interruzione delle somministrazioni di un lotto di vaccini di AstraZeneca, dopo la segnalazione di una morte sospetta e un altro caso di trombosi, e da lì a poco inizieranno le iniziative europee per la sospensione del vaccino; è iniziata ufficialmente la “questione AstraZeneca”, che occuperà le discussioni più e meno informate sugli effetti collaterali di quel vaccino (e di altri) e sulle modalità di comunicazione vaccinale tra mondo istituzionale, scientifico e generalista.

I problemi delle campagne vaccinali iniziano a fronteggiare la questione della disponibilità di quelli che in molti chiamano erroneamente “sieri”, tanto che la contrattazione dell’UE con le case farmaceutiche produttrici si fa intensa.

C’è un’altra partita però da giocare, ed è quella degli anticorpi monoclonali: EMA avvia la rolling review per il trattamento Eli Lilly l’11 di marzo.

Aprile si apre con il nuovo Decreto Covid che stabilisce, tra l'altro, l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.

Vaccinazione o non vaccinazione, verso la metà del mese le cose sembrano migliorare a livello europeo, con la Gran Bretagna che allenta le restrizioni e Israele che addirittura torna (quasi) alla normalità. In Italia lo stato di emergenza viene tuttavia prorogato fino al 31 luglio e si prevede di mantenere le “Regioni a colori” per tutta l’estate. Fa discutere intanto l’iniziativa del “coprifuoco”.

Verso la fine del mese l’RT nazionale scende sotto il valore di uno: il picco della terza (o estensione della seconda) ondata è ormai passato. A fine aprile però i deceduti saranno più di 120 mila e i casi positivi avranno superato i 4 milioni.

Il mese si chiude con Pfizer che presenta richiesta all’EMA di estendere il proprio vaccino anche per la fascia d’età 12-15 anni.

 

La luce (Delta) in fondo al tunnel

Maggio – giugno 2021.

Maggio è il mese della fine della terza ondata, sancita anche dall’apertura della vaccinazione agli ultra cinquantenni, in concomitanza con la pubblicazione del “Decreto riaperture”. Il famigerato coprifuoco viene spostato dalle 21 alle 23 (dal 7 giugno alle 24, dal 21 giugno abolito) e si prepara la riapertura graduale delle attività, partendo il primo di giugno con i ristornati.

Il due di giugno, la Gran Bretagna annuncia il suo primo Zero Covid Day dall’inizio della pandemia, mentre in Italia si torna a vedere la luce (anche in relazione alle previsioni eccezionali di crescita del PIL annunciate dall’ISTAT): a metà giugno le regioni in zona bianca sono ben 6.

Il mese si chiude con la rimozione dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto.

Tutto sembra andare per il meglio, ma una nuova minaccia incombe: la variante Delta ha già iniziato a dilagare in Israele.

 

The Wembley variant

Luglio - agosto 2021.

Il primo luglio entra in vigore il Certificato Covid UE, che permette una certa libertà di spostamento internazionale per chi è vaccinato o è guarito o ha effettuato un test con esito negativo. Il provvedimento casca a fagiolo per le fasi finali dei campionati europei di calcio, che l’Italia vincerà l’11 luglio. Li avesse persi, forse la quarta ondata sarebbe ripartita con qualche settimana di ritardo, visto che la variante inglese festeggia insieme ai tifosi che affollano le vie di Roma seguendo il pullman con i calciatori esultanti (e un tennista: Berrettini che ha vinto a Wimbledon). Già tre giorni prima della finale di Wembley, infatti, gli epidemiologi lanciano l’allarme in relazione al fatto che in 11 regioni l’RDT sarebbe già sopra 1.

Il suddetto allarme viene rilanciato il 16 luglio, questa volta dall’ECDC, che sta registrando un forte aumento dei nuovi casi in Europa, mentre per quanto riguarda l’Italia, il 17 luglio, risulta il primo giorno con incremento congiunto delle prevalenze di ricoveri ospedalieri, in terapia intensiva e di isolamento a domicilio dal precedente 28 marzo.

La risposta istituzionale al rischio di una nuova ripresa di contagi targata “Delta” arriva il 23 luglio, con l’istituzione del “Green pass” e la definizione di nuovi parametri per giostrare il cambio colore delle regioni.

Agosto è il mese delle medaglie olimpiche italiane a Pechino, in particolare quelle di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e Marcell Jacobs nei cento metri piani il primo del mese; ma è anche il mese in cui le vaccinazioni si rendono disponibili anche per la fascia giovanile 12-17, specie in vista della riapertura delle scuole.

Il 20 di agosto esce uno studio NHS sui contagi agli eventi pubblici nel Regno Unito: su 37 eventi monitorati in quasi due mesi, l'85 per cento dei contagi riscontrati ha riguardato le partite degli Europei di calcio (a questo punto a qualcuno potrebbe tornare in mente l’ottavo di finale della Champions League giocato il 19 febbraio 2020 a Milano tra Atalanta e Valencia davanti a 45 mila spettatori…). 

 

 “Assalto al Green Pass”

Settembre - ottobre 2021.

L’Italia fa i conti con l’obbligo green pass per le categorie professionali. Tra i primi a protestare ci sono gli insegnanti, che il 3 settembre incassano però la prima sconfitta su un’istanza sospensiva: il TAR dà infatti ragione al Governo e la respinge (giudizio confermato anche dal Consiglio di Stato il 31 ottobre successivo). Tempo pochi giorni e viene sancita (il 22 settembre) l’obbligatorietà del Green pass anche per gli statali e per chi lavora in bar e ristoranti, a partire da ottobre. Nel frattempo, alla metà del mese, vengono superati i 130 mila decessi.

Ottobre si apre con due notizie positive: in Toscana i vaccinati sono oltre l’80%, e, soprattutto, Giorgio Parisi vince il nobel per la fisica. Le notizie positive finiscono qui, anche perché sabato 9 ottobre, nel corso di una manifestazione anti Green pass in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo per il lavoro il 15 di ottobre, viene assaltata e devastata la sede della CGIL a Roma. Il movimento “No Green Pass” milanese, frattanto, arriverà a fine mese totalizzando quindici manifestazioni consecutive.

Il mese si chiude però con una nuova notizia positiva: negli Stati Uniti, il 29 ottobre, è stato autorizzato il vaccino di Pfizer-BioNTech per i bambini tra i 5 e gli 11 anni.

 

Period of concern”

Novembre – dicembre 2021.

È stato accennato già nella premessa come finisce l’anno. Arriviamo però all’impennata di fine 2021 dopo un periodo passato ad organizzare i controlli sui Green pass e a litigare con i No Vax, ai quali molti attribuiscono la principale responsabilità della nuova quarta ondata.

Il 24 novembre viene così approvato il Green pass esteso (o “super Green pass”), solo ad uso vaccinati e guariti, mentre prosegue in parallelo la campagna per la terza dose (booster) a 5 mesi dalla precedente.

Il 26 novembre invece è una data cruciale: l’OMS classifica la variante sudafricana omicron come VOC: Variant of concern. E di preoccupazione ce ne sarà parecchio, visto quello che è successo da lì ad un mese, quando successivi record di nuovi contagi vengono registrati in Francia, Italia e in particolare in Inghilterra…

Giusto per prepararsi all’evenienza Omicron, il primo dicembre la terza dose è disponibile ormai per tutti i maggiorenni, mentre il Governo, il 14 dicembre, proroga lo stato di emergenza al 31 marzo, e, tre giorni dopo il nuovo Dpcm, visto l’andazzo sul Green pass, aggiorna le disposizioni del precedente decreto del 17 giugno indicando le modalità per la revoca delle certificazioni verdi qualora il possessore del certificato dovesse risultare positivo durante il periodo di validità o in caso di certificati ottenuti in modo fraudolento.

Nei giorni antecedenti il Natale ci sono però delle novità importanti: il 21 il Decreto PNRR ottiene la fiducia alla Camera e due giorni dopo anche al Senato; il 22 negli Stati Uniti viene approvata la pillola di Pfizer contro la COVID-19, mentre AIFA approva il nuovo vaccino Novavax per gli over 18; il giorno successivo, il 23, la FDA autorizza l’uso del Molnupiravir, la pillola sviluppata da MSD (Merck), seguita dall’AIFA la settimana successiva; sempre il 23 torna l’obbligo di mascherine all’aperto e il divieto di eventi e feste all’aperto (per non parlare delle discoteche…).

Si ridiscutono invece i termini per la quarantena anche in vista dell’intasamento dei centri per l’effettuazione dei tamponi (sia antigenici che molecolari). Chi ha il booster o doppia dose da meno di 4 mesi salta la quarantena… La Toscana, il 28, decide che i tamponi rapidi vanno bene per uscire da isolamento o quarantena anche senza la conferma del molecolare. Il Lazio la imita due giorni dopo.

L’anno si chiude con una notizia potenzialmente incoraggiante: in Sudafrica, dove si è sviluppata la variante omicron, il picco dei contagi è stato superato senza incremento consistente delle ospedalizzazioni. Lo stesso giorno, il 31/12, in Italia si supera la soglia dei sei milioni di persone contagiate, e il record di più di 144 mila nuovi casi positivi.

 

Ora è già 2022. Staremo a vedere.

 

 

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